La Lario in musica con la Filarmonica di Monte Olimpino

InvitoconcertoInvitoconcerto Note e remi, è un connubio insolito quello ideato da due vecchie signore della città di Como, centovent’anni suonati la prima, centovent’anni da compiere il 4 gennaio 2011 la seconda. Stiamo parlando naturalmente della Filarmonica di Monte Olimpino e della Società Canottieri Lario “G.Sinigaglia” che giovedì 18 novembre metteranno in scena al Teatro Sociale di Como un Concerto di gala per festeggiare i due importanti traguardi raggiunti dalle due società. L’idea parte dai due presidenti Enzo Molteni della Lario e Angelo Moretti della Filarmonica, entrambi Monteolimpinesi doc. Da ragazzi le loro case erano divise soltanto dalla via Bellinzona. Moretti voleva chiudere i festeggiamenti dell’anniversario con un grande evento e aveva il sogno di realizzarlo al Teatro Sociale. Girata la proposta a Molteni e al suo consiglio, in breve il progetto ha preso forma grazie anche al presidente della società dei Palchettisti del Sociale, il notaio Francesco Peronese che ha concesso lo storico teatro ai due sodalizi.
“Ringrazio innanzi tutto il presidente della canottieri Lario Enzo Molteni e il presidente dei palchettisti del Teatro Sociale, notaio Francesco Peronese – ha detto il presidente della Filarmonica di Monte Olimpino, Angelo Moretti nel suo messaggio - per averci dato l'opportunità di terminare i festeggiamenti per i nostri i120 anni di fondazione, in questa magnifica  e prestigiosa cornice. Desidero salutare  e ringraziare per il loro impegno il Maestro Roberto Papis e i musicisti che sapranno farvi apprezzare le loro doti musicali. Permettetemi a questo punto si fare un caloroso e doveroso ringraziamento ai miei consiglieri, che in questo anno, che ha visto tutti molto impegnati, hanno fatto squadra, lavorato sodo e ottenuto ottimi risultati. Auguro alla Società Canottieri Lario un 120° anniversario degno del loro prestigio! Viva la musica  e viva lo sport!”
Per la Lario quella del 18 novembre sarà anche la data della cena sociale, organizzata nella Sala Bianca del Casino Sociale. “Non potevamo aprire meglio i festeggiamenti per il nostro 120° compleanno e scegliere un luogo più appropriato – spiega il presidente della Lario, Enzo Molteni – il 4 gennaio 1891 i diciassette appassionati del remo scelsero proprio il Teatro Sociale per dare vita alla nostra società. Con questo evento vogliamo ricordare la nostra storia e le nostre origini, ma anche festeggiare tutti i nostri ragazzi. Quest’anno abbiamo salutato Daniele Gilardoni, ma è arrivato un nuovo titolo di campione del mondo con Sabina Noseda. Abbiamo vinto titoli italiani, partecipato a Mondiali, Europei e Universitari”.
L’ingresso al Sociale è gratuito. Lario e Filarmonica di Monte Olimpino hanno riservato ai propri soci quasi tutti i posti in platea, ma sarà possibile seguire il concerto anche dalla quarta e quinta galleria.
Per coprire i costi di affitto del Teatro le due società hanno avviato una sottoscrizione a premi. Il biglietto costa 2 euro e verranno venduti anche la sera del concerto. L’estrazione nell’intervallo tra il primo e il secondo atto dell’evento. I premi sono un TvColor LCD a 32 pollici, 1 telefonino cellulare, 1 bicicletta, 1 cena per due al ristorante 1813, abbigliamento Legea, Cesti gastronomici.


La storia della Filarmonica di Monte Olimpino
La vita della Società Filarmonica di Monte Olimpino comincia nel 1890. E’ nel gennaio di quell’anno che i primi appassionati della musica, con molto entusiasmo e pochi quattrini, provvedono spontaneamente a con sacrifici e a loro spese a procurarsi qualche strumento. Nasce così una fanfara che si guadagna subito le simpatie di tutti, finché un giorno si raccoglie attorno al Conte, avvocato Alessandro Reina che le dà un’organizzazione, un nome e le basi per lo statuto sociale. La modesta fanfara inizia così a prosperare.
E la Filarmonica, con l’abile guida di prestigiosi maestri, prosperò veramente, guadagnando allori in prestigiosi concorsi con la direzione dei maestri Giuseppe Soncini e Pietro Berra, che la diresse per oltre cinquant’anni, dal 1920 fino al 1971. Dal 1977 la banda fu successivamente diretta dai maestri Pietro Ciceri, Volfrano De Silvestri e Vincenzo Lauciello, sino all’attuale direttore, Roberto Papis (dal 2003).
Dal 1950 i presidenti sono stati Pietro Molteni, Romeo Antonelli, Primo Porta, Giuliano Bernasconi, Franco Romanò, Michele Luini e Angelo Moretti.
La popolazione, che fin dai primi anni ha accolto con entusiasmo i musicanti, ha sempre sostenuto la propria “banda”, partecipando in massa ai concerti proposti, aiutandola nei naturali momenti di difficoltà e contribuendo sempre con entusiasmo.
Attualmente la Filarmonica è composta da una cinquantina di elementi. Durante l’anno tiene concerti, per lo più all’aperto e nel periodo estivo, portando la musica nei cortili, negli agglomerati sparsi del quartiere, e nelle località vicine. Svolge altresì diversi “servizi” in accompagnamento alle cerimonie civili e religiose che si tengono durante l’anno. Nell’anno 2010 la Filarmonica festeggia con gioia particolare i 120 anni di continua attività.


La “linea verde” e la scuola allievi
La filarmonica di Monte Olimpino è attualmente composta da una cinquantina di elementi, per la maggior parte giovani di Como e zone limitrofe, alcuni provenienti dalla scuola della banda, altri studiano privatamente e altri ancora dal conservatorio.
Nel corso degli anni si è visto un continuo cambiamento generazionale, soprattutto da quando la filarmonica è diretta dal maestro Roberto Papis vi è stato un continuo inserimento di nuovi ragazzi. Un aspetto fondamentale affinché la tradizione del gruppo musicale che ha festeggiato quest’anno i suoi primi 120 anni continui a vivere nel tempo e vengano tramandate le tradizioni di Monte Olimpino. La filarmonica ha anche istituito una scuola allievi per diversi strumenti quali flauto traverso, tromba, trombone, eufonio, corno,  clarinetto, sax e percussioni. Alla scuola si possono iscrivere tutti, giovani e meno giovani.
Il maestro Roberto Papis
Nato a Como 32 anni fa e residente a Faggeto Lario, Roberto Papis nizia a suonare la tromba a 8 anni. A 13 entra in Conservatorio di Como e si diploma in tromba nel 1998 sotto la giuda del  maestro Pierluigi Salvi. Collabora con alcune orchestre classiche del Comasco e del Ticinese (tra le quali l’Orchestra Stabile del Teatro Sociale di Como). Dopo il diploma si avvicina alla musica jazz e alla direzione di banda, orchestra a fiati e big band.  Come trombettista collabora con alcune big band e formazioni jazz del Comasco. (Big Band-It,  Injazzzati neri, New Azzan Big Band e Big Band del Conservatorio di Como). Ha svolto attività di sezione fiati con vari gruppi di musica leggera, ricordiamo il cantante e chitarrista Rockabilly Marco di Maggio. Svolge attività di arrangiamento per bande, musica leggera e jazz. Oggi dirige La Filarmonica di Monte Olimpino, la Musica di San Bartolomeo nelle Vigne di Tavernola, Il Corpo Musicale di Albavilla e quelli di Torno e Nesso oltre a suonare regolarmente con varie formazioni jazz, da trio a Big Band, e dirige La New Azzan Big Band.


Il programma:
Olympic Fanfare and Theme
di James Curnow
L’Orfeo all’Inferno
di Jacques Offenbach - arr. Clark McAlister
Carmina Burana
di Carl Orff - arr. Jay Bocook
Irish Tune from Country Derry
di Percy A. Grainger
March from “A Moorside Suite”
di Gustav Holst - arr. Geoffrey Brand
October
di Eric Whitacre
Fanfare 2000
di Kees Vlak
Ross Roy
di Jacob de Haan
Dirige il M° Roberto Papis


I musicisti
M° Roberto Papis
Flauto: Lisa Cattaneo,Stefano Bonaventi,Valentina Satta,Valentina Mauri e Sara Bossi
Clarinetto: Aurora Cranchi,Tommaso Calogeri,Alessandro Girola,Mariasole Mainini,Marco Bianchi,Monica Taiana,Daniele Durando,Flavio Sangalli,Maria Amodio,Marco Tettamanti,Eric De Risi,Matteo Camponovo, Lorenzo Moretti,Valentina Tosetti,Gianfranco Raspa, Alice Castelnuovo
Oboe: Piergiorgio Ratti
Fagotto: Federica Moretti
Sax Contralto: Stefano Ghezzi,Sergio Galli,Matteo Malinverno
Sax Tenore: Andrea Fermi,Cristina Monti,Luca Frigerio
Sax Baritono: Paola Di Pietro
Corno: Antonino Amico, Gianluigi Vaiani,Sergio Nabergoj,Massimiliano Fumagalli
Tromba: Damiano Erroi, Avio Boldi, Alessio Diaco,Matilde Aliffi, Alessandro Bianchi,Manuela D’Agostini, Simone Losi
Trombone: Edoardo Molteni,Andrea Tajana,Corrado Butta
Eufonio: Giovanni Papis,Roberto Diaco, Andrea Ponzin,
Tuba: Lorenzo Molteni,Ugo Schiavio,Claudia Tettamanzi
Percussioni: Clara Zucchetti, Stefano Della Pietra,Alessandro Pontiggia
Batteria: Simone Barbieri


Vieni a remare alla Lario


Fondata da 17 appassionati del remo il 4 gennaio 1891, la Società Canottieri Lario G.Sinigaglia è il più antico sodalizio remiero del Lago di Como. La società è dedicata a un grande comasco, Giuseppe Sinigaglia, campione del mondo di canottaggio morto da eroe sul Carso nella Prima Guerra Mondiale. La sede attuale, in viale Puecher 6, del 1931 è un monumento razionalista disegnato dall'architetto Gianni Mantero. La facciata pulita dell’edificio ben si inserisce nell’area monumentale di Como, tra il Mausoleo Voltiano, il Monumento ai Caduti, lo Stadio, lo Yacht Club, l’Aero Club e il Transatlantico.
Studenti di architettura da tutto il mondo visitano i locali della Canottieri e rimangono a lungo a contemplare il suo ardito trampolino che sorge direttamente dal lago, gli ampi saloni, la vasca voga, il terrazzo e la piscina.
La Lario è però soprattutto la seconda casa di molti comaschi. Sono un migliaio i soci del nostro sodalizio, compresi gli atleti. La Lario è come un paese che si popola con la bella stagione e si spopola di inverno.
Dal grande imprenditore all’impiegato, dal professionista all’operaio. Varcata la soglia della Canottieri tutti si danno del tu, dimenticando titoli e differenze di classe sociale.
Gli 800 soci effettivi della Lario comprendono tutte le fasce d’età. Abbiamo soci iscritti da 40, 50, 60 e 70 anni, anziani che ogni giorno si recano in società per un leggero allenamento in palestra o in barca, una partita a carte o a biliardo o anche unicamente per sentirsi un po' meno soli.
Intere famiglie sono iscritte alla nostra società sportiva in una tradizione che spesso si tramanda in generazione in generazione.
Le attrezzature sportive della Canottieri Lario G.Sinigaglia comprendono una serie di macchine per il fitness e il cardiofitness: remoergometri, simulatori della voga, cyclette dotate di computer e biciclette da spinning, oltre a tre tapis-roulant. Non mancano poi presse e moderne macchine per i pesi, comprese una serie di panche realizzate per il canottaggio. E dopo lo sforzo fisico, alla Lario ci si può concedere momenti di vero relax tra la sauna finlandese, con doccia a cascata, e gli ampi spogliatoi, che conservano lo stile e il fascino essenziale degli storici club di canottaggio inglese. Quindi accoglienti divani e Tv nel salone in cui spicca la bacheca con tutti i trofei della Lario, mentre una saletta è dedicata al gioco del biliardo e delle carte. D’estate i soci possono sfruttare gli spazi all’aperto della società, il cortile davanti all’hangar delle barche, con campo da pallavolo e calcetto e l’ampio terrazzo-solarium dotato di piscina, recentemente ristrutturato, con lettini, sdraio e ombrelloni. Il bar e ristorante, gestito da privati, rappresenta uno dei fiori all’occhiello della società. Un luogo discreto ed esclusivo in cui organizzare una colazione di lavoro, un pranzo di famiglia, una cena romantica o tra amici, ma anche dove consumare un pasto veloce e leggero prima o dopo l’allenamento.
Il consiglio direttivo, presieduto dal 1992 da Enzo Molteni, si occupa della gestione della società dal punto di vista sportivo, culturale e ricreativo, organizzando di anno in anno un ricco calendario di eventi. La Società mette a disposizione degli atleti e dei soci un’ampia flotta di imbarcazioni da regata (skiff, singoli 7,20, canoini, doppi, due senza, quattro di coppia, quattro senza e otto), oltre ad imbarcazioni storiche (jole a 4 e jole a 8) e da diporto (due “Lucia”, imbarcazioni tipiche del Lario, un’inglesina e una lancia).
Da sempre cerchiamo di curare la formazione dei giovani, facendoli crescere fisicamente con gli allenamenti e insegnandoli i valori di uno sport “duro” e "povero" come il nostro, come la lealtà, la fatica e l'amicizia. Su una barca di canottaggio è indispensabile infatti che vi sia armonia tra i componenti dell'equipaggio, che devono remare all'unisono per scivolare sull'acqua. Da alcuni anni contiamo su circa 100 ragazzini del Centro di avviamento allo sport e su una squadra agonistica di una trentina di elementi, oltre a un gruppo di inossidabili veterani.

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